Intervista ad Anna D’Auria a cura di Chiara Castri pubblicata il 24 marzo su http://www.retisolidali.it/scuole-chiuse-intervista-mce/
Le scuole avrebbero dovuto riaprire i cancelli il 3 Aprile. Ora si parla di Maggio, mentre alcuni paventano l’ipotesi che l’anno scolastico sia finito qui. Nel momento dell’emergenza, della paura, dell’interruzione delle relazioni, che si intrecciano alle preoccupazioni pratiche e, per più di qualcuno, economiche, le scuole chiuse sono un colpo alla normalità. Per i bambini, per i ragazzi, per le loro famiglie quello senza scuola è un tempo dilatato, che di normale ha ben poco. Con la didattica a distanza si cerca di recuperare almeno un po’ di quella normalità. Scoprendo, tuttavia, la frustrazione per la distanze che la didattica a distanza non riesce a colmare. «Stefano Laffi, ricercatore sociale presso l’agenzia Codici di Milano, in Congiura contro i giovani (Feltrinelli, 2014) scrive: “C’è un luogo in cui gli adulti danno appuntamento ogni giorno ai ragazzi, un luogo scelto per l’incontro e per lo scambio. È un luogo molto atteso e lungamente decantato in famiglia… Dopo le vaccinazioni, è il primo appuntamento obbligatorio della vita, è la prima e unica volta in cui viene detto: Se non ci vai ti vengono a prendere a casa”». A parlare è Anna D’Auria, segretaria e responsabile nazionale Movimento di Cooperazione Educativa.